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Avatar di Mario Zanella

Commenterò, un passo per volta, ogni tuo argomento, anche solo per darti ragione.

In primis, sono d’accordo nel dire che il paragone tra scrittura estera e scrittura italica sarebbe meglio evitarlo. Anzi, sarebbe proprio meglio evitare paragoni con gli altri, ma sappiamo tutti che è uno stato zen molto difficile da arrivare. Siamo in un periodo storico dove tutto ormai sembra una gara, ci troviamo sparati sui giornali articoli di gente che si laurea in magistrale a 20 anni, con 30L in tutte le materie, 15 enni prodigio. Non a caso ormai non si parla quasi più di giornalismo ma di “fast journalism”.

Insomma, la sensazione di esser sempre in ritardo è secondo me una costante nella nostra fase generazionale.

Per la scrittura capisco l’insoddisfazione. Mi spiace per Tauromachia, ma forse è meglio così. ITN è stato un grandissimo libro (e non smetterò mai di sostenerlo) ma non ha senso rovinarsi il fegato per dimostrare qualcosa a qualcuno. Attendo invece con ansia di leggere il tuo nuovo racconto!

Frieren capolavoro, e sono assolutamente d’accordo nel definirlo IL cozy fantasy giapponese. È strano pensare che i jappo, con la loro esperienza con lo Slice of Life cozy scolastico, ci abbiano messo così tanto a presentare un prodotto del genere.

E niente, dato che sabato sarai al Bergamo Comicon, spero di riuscire a prendere una mezz’oretta di pausa per passare a salutarti e ad aumentare la pila della vergogna. 🤞🏻

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Avatar di Antonio Agostinacchio

Ho iniziato a leggere il manga di Frieren 3/4 anni fa (anche se mi sono fermato al capitolo 84, al momento) e mi avevano colpito tre cose:

1. L'inizio che è in realtà la fine di una classica storia fantasy. Come dici tu inizia dopo che l'avventura principale del party è terminata.

2. Il focus molto di più sui legami e sui personaggi e molto meno sulla trama. Di base anche io sono più uno scrittore carachter driven e non plot driven e questa cosa, vederla in un fantasy, mi era piaciuta molto.

3. Questa narrazione d'avventura episodica. Non c'è davvero un macro plot dietro, ma tante piccole avventure che si susseguono e che sono solo una cornice per affrontare l'interiorità dei personaggi e della protagonista in questo caso.

All'epoca ancora non sapevo si chiamasse cozy lol Ancora oggi faccio difficoltò con tutte queste etichette ahahah

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